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copertina

Un vento dell’est

Autore: Giorgio Ansaldo
Pubblicato nel 2017
Pagine 536
ISBN 9788872741450

 

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Il Libro

“Vlad aveva ricevuto poco o niente da suo padre, eppure lo amava e lo rimpiangeva con intensità. Stefano da suo padre aveva ricevuto tutto ciò che lo circondava, casa compresa, eppure non riusciva ad amarlo come forse sarebbe stato giusto. L’affinità tra due esseri umani lega indissolubilmente, la diversità divide.”

Spesso l’argomento degli immigrati in Italia viene affrontato su giornali e mass media in maniera arida facendo riferimento a dati, statistiche, numeri, oppure, in altri casi, viene proposto puntando su toni patetici e strappalacrime.
Viceversa Un vento dell’est scandaglia le storie private di due personaggi immigrati in Italia, esaminando non solo i loro bisogni materiali, ma soprattutto quelli legati al loro spirito, alla loro anima appunto, fondamentalmente il loro bisogno d’amare ed essere amati.
Le due storie raccontate affondano le loro radici nell’attenta analisi psicologica dei comportamenti, delle illusioni, delle scelte dei protagonisti, anime venute da lontano, ma è investigato anche l’atteggiamento di chi, in Italia, viene a contatto con loro e attraverso questo rapporto finisce per cambiare le proprie convinzioni e il proprio sguardo sulla vita.
Due storie completamente diverse, ma parallele per certi versi, che sicuramente possiedono forti punti in comune ed entrambe culminano in una scelta finale, che condizionerà il futuro dei giovani protagonisti e di chi sta loro accanto.
Una soffusa ispirazione dickensiana anima le due storie: Oliver Twist fa capolino nella prima e Grandi speranze traspare nella seconda, a sottolineare come certe situazioni e certe emozioni travalichino i tempi.
Inevitabile per il lettore il sentirsi trasportato nel cuore delle loro vite e delle loro esperienze, partecipare emotivamente alle loro vicende e stupirsi della loro profonda capacità di dare e ricevere amore.

Rassegna stampa

“enere un diario per gli psicologi è catartico, fa pulizia nella mente, alleggerisce i piccoli, grandi drammi delle giornata, come racconta anche lo scrittore Giorgio Ansaldo…”
Il Secolo XIX
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