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Troppi morti, commissario Marè

copertina

Troppi morti, commissario Marè

Autore: Mario Quattrucci
Pubblicato nel 2014
Pagine 330
ISBN 978-88-6740-404-9

 

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Il Libro

Una serie di omicidi. Un parroco, un ispettore di polizia, un magistrato e un preside vengono uccisi spietatamente. Nessun legame tra di loro. L’arma sembra però la stessa: un maniaco religioso, investitosi di un’aberrante missione punitrice. Accanto alle vittime vengono infatti trovate pagine strappate della Bibbia che stigmatizzano i peccati che hanno meritato una punizione.
Questa volta Marè ha bisogno, per la sua indagine, dell’aiuto di uno strano monaco laico, che lo accompagni nella discesa all’inferno di una Roma in apparenza perbene, dove più nascoste e indecifrabili si rivelano le dicotomie tra il bene e il male, tra criminali e brave persone, tra mansuetudine e ferocia.
Prefazione di Giancarlo De Cataldo

Random page: 64

“Marè cominciava a capire e stava per chiedere allo scrittore di spiegargli meglio l’idea, ma proprio in quel punto gli ronzò il cellulare.
– Marè, sí, chi parla? Come?… Camillo Bandini? il Sostituto?… Dove?… Arrivo subito.
E rivolgendosi al professore: – Mi scusi, debbo andare. C’è stato un altro delitto. Un magistrato. Mi scusi, riprenderemo il discorso.
E stretta la mano a un Telesi rimasto senza parole si avviò per uscire.
Ma quando fu nell’androne si fermò all’improvviso, stette un attimo soprappensiero, poi tornò indietro:
– Professore, vuole venire con me?
Telesi non s’aspettava quella proposta, e ne rimase quasi sconvolto. Muoversi dal convento in pieno pomeriggio? Andare per la città? Erano dieci anni che non scendeva dal colle, e fu preso da un autentico attacco di panico. Ma il commissario, che forse aveva compreso, lo toccò al gomito e lo sospinse davanti a sé dolcemente.
– Venga, non abbia timore. Non mi disturba, anzi… mi sarà utile.
E senza sapere il quomodo e il quia Giovannino Telesi si trovò seduto accanto al Pi Esse nella Lancia nera che partí a tutta birra.
Quando poi ripensò a quel tragitto, a quella improvvisa immersione in una realtà che ormai conosceva in frammenti sfocati soltanto dai telegiornali, tornato a tarda sera alla sua stanza e perduta la speranza di addormentarsi, non ricordò quasi niente. Soltanto una confusione di macchine, bus, la mole di San Giovanni che gli fuggiva di lato; gente che attraversava correndo le strade, affollava i marciapiedi, entrava nei negozi; vetrine senza contorno che mano a mano si illuminavano, rumori, stridii, facce di molti colori come maschere stralunate… Ma tutto ciò”