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«Perché non riesci a sentire? Hai gli occhi così grandi quando guardano in basso.»
Una stanza dalle pareti altissime. Due figure identiche all’interno, Chiara e Cosetta. Trascorrono le giornate osservando passanti correre fuori le vetrate, cercando di comprendere il perché di quei passi veloci. Aspetteranno risposte sfiorandosi le mani, sperando di riuscire a interrompersi soltanto con un bacio. Nascerà una nuova Chiara al contrario, Me Di Notte il suo nome arrivata perché le loro carezze non bastano. Vive la stanza quando è buio, di giorno entra nei muri lasciandole. Chiara dirigerà le loro vite tentando di trovare dolcezza nei pugni, il proprio nome nel sesso violento. Annullarsi e sdoppiarsi in cerca di risposte, è la sua speranza a parlare, la continua ricerca di capire cosa vive nel suo petto. La verità nel suo dolore.
