A cura di Marco Catucci
Lo scrittore e giornalista americano Jack London, pseudonimo di John Griffith Chaney (1876-1916), esercitò i più svariati mestieri prima di affermarsi come autore di successo con Il richiamo della foresta, pubblicato nel 1903, nello stesso anno de Il popolo degli abissi. I suoi romanzi, racconti e saggi rispecchiano intensamente la passione per la vita avventurosa e libera, ma anche la lotta dell’individuo contro le leggi ingiuste e violente della natura e della società. In questi nove racconti, pubblicati tra il 1901 e il 1912, London si muove tra passato e futuro, tra l’Oriente e gli Stati Uniti, descrivendo mondi iperbolici e segrete fonti energetiche, guerre batteriologiche e spaventose pandemie, armi apocalittiche, scioperi generali e rivoluzioni distopiche, parabole sociali ambientate nella preistoria o nel XXI secolo.
Il poeta e drammaturgo George Sterling (1869-1926) scrisse nel 1910 l’atto unico The First Poet (Il primo poeta) che fece pubblicare e rappresentare con il nome di Jack London, uno dei suoi più intimi amici. Il primo poeta, ambientato nella preistoria, come i racconti Prima di Adamo e La forza dei forti di London, sembra offrirne una divertita rilettura in chiave satirica.
Contiene i racconti:
Gli eredi di Mida (1901)
Il nemico del genere umano (1908)
Goliah (1908)
Un curioso frammento (1908)
Il sogno di Debs (1909)
L’invasione della Cina (1910)
Quando il mondo era giovane (1910)
La forza dei forti (1911)
La peste scarlatta (1912)
George Sterling
Il primo poeta (1911)