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L’eccezionalità della regola

copertina

L’eccezionalità della regola

e altre storie bastarde
Autore: Matteo Fais
Pubblicato nel 2017
Pagine 352
ISBN 9788872740415

 

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Il Libro

Disponibile anche in ebook

“Ma era vero, avevo un aspetto fiacco, a vedermi facevo cascare le braccia. Mangiare un piatto di spaghetti, o stendermi e morire, erano cose che avrei fatto con lo stesso slancio.”

Cinico e disperato, grottesco e nichilista. Segnato da una sessualità parossistica, priva di erotismo e sentimento. Con una presenza diffusa e inquietante delle nuove tecnologie. “L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde” è insieme un romanzo breve e una raccolta di racconti. Un casellario di vite sbalestrate e disilluse, di personaggi attualissimi: adolescenti incerti, perdenti autoironici, uomini traditi, mogli incapaci, alcolizzati e disoccupati alla deriva. Gente dalla volontà svuotata e insolenti bastardi con una visione bislaccamente deforme del mondo. Narrazioni distorte e acide, in cui a prevalere è l’antagonista. Filo conduttore una inettitudine generale alla vita attiva nel nostro tempo. Ma se è vero che a trionfare è la negatività e nessun “amore”, o grande sogno, potrà aprire il lettore a false speranze, su tutto permane però l’ironia, impertinente, bizzarra e spassosa. Un’aria fresca e irriverente che dona colore a un libro traumatico e graffiante, profondamente ispirato all’Houellebecq di “Estensione del dominio della lotta” e a “Il solitario di Ionesco”.

Interviste

“Scapigliato, irriverente, senza mai peli sulla lingua: è sicuro che Fais farà parlare ancora di sè”
Equilibrio Instabile
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“Credo che il mio problema sia l’umanità. Non sono mai stato capace di rapportarmici, di starvi all’interno. Ho invece sempre avuto la propensione a osservarla come si guarda a una serie di pesci in un acquario, o di animali allo zoo…”
writing bad
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“Nelle mie intenzioni, dolorosamente lancinante, ma anche ironico e grottesco. Il dolore è così ampiamente diffuso su questa terra che la vita pare una farsa. Nel descrivere la nostra miseria, dunque, mi sembra impossibile che il parossismo della sofferenza non si tramuti in riso… un riso certamente amaro.”
Giustizia e Investigazione
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