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La fiamma e la cenere

Da Goethe a Stephen King
Autore: Claudio Taddei
Pubblicato nel 2014
Pagine 284
ISBN 978-88-6740-353-0

 

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Il Libro

Critico letterario freelance, già autore di uno straordinario saggio su Joseph Conrad (oltre che di importanti saggi su argomenti di politica internazionale), l’autore propone in “La fiamma e la cenere” un percorso nelle emozioni e nei valori della grande letteratura. Si comincia con “Le affinità elettive” di Goethe, di cui l’autore indaga il fascino e il mistero. Si prosegue con “Tess” di Thomas Hardy, un romanzo di cui l’autore offre una lettura di intatta bellezza. Si entra poi nel mondo di Joseph Conrad, dal poliziesco gotico di “L’agente segreto” all’ultimo, nostalgico e arioso, Conrad di “The Rover” – con ampi richiami, di vasta risonanza, al grande romanzo russo, a Stevenson, a Thomas Mann.

Quindi, in una tessitura temporale limpida e vasta, si passa a una intrigante lettura del romanzo “Donne innamorate” di D.H. Lawrence. E infine ci si inoltra nella letteratura contemporanea, da Philip Roth (“Il teatro di Sabbath”) a Cormac McCarthy (“Non è un paese per vecchi”), a Coetzee (“Vergogna”). Si chiude con Stephen King, la cui statura di grande narratore viene sdoganata (con le opportune riserve) a un livello di approfondimento inedito in Italia, con particolare attenzione al classico “The Shining” e al recente 22/11/63.

Come parti di una costellazione, le singole letture trovano un solido equilibrio nella scrittura e nell’amore del racconto, dando al lettore lo stupore di un dono, o di un risarcimento non ancora tardivo. Scrive l’autore nella prefazione al libro: “Nel lettore critico rivive la figura del narratore-testimone, ed anche del narratore-complice, che troviamo in molta grande letteratura (in Conrad, o in Dostoevskij, o in Henry James). Altre volte, quel lettore deve mettere una fredda distanza tra sé e l’oggetto della sua indagine, come fa Kafka con i protagonisti dei suoi romanzi o racconti. La lettura critica non è scienza, e certamente non è ideologia. Piuttosto, è salvezza condivisa; è ricerca dell’atmosfera vitale di un libro, o di un episodio. È indugio mimetico, che mette in contatto con il mondo delle ombre, con i lampi clamorosi che incendiano l’orlo delle nuvole. È esplorazione programmata, tra presenze effimere, segnali caotici, violenze non evitabili, inganni di quel potere maligno la cui esistenza nessun eretico vorrà mettere in dubbio.”