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copertina

La donna dei ritratti

e altri racconti
Autore: Corrado Morgia
Pubblicato nel 2014
Pagine 320
ISBN 978-88-6740-380-6

 

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Il Libro

“Non senza stupore, che andava tuttavia trasformandosi in una sensazione di sgomento, riconobbi, in ognuna di quelle figure femminili, identiche le une alle altre, la mia Elisabeth, la fanciulla con la quale avevo trascorso la notte precedente, alla locanda.”

Nei racconti di Morgia si respira un’aria di solitudine, di inquietudine e di mistero. Un’atmosfera in cui si intrecciano fantasia, noir e gotico, i cui ascendenti vanno cercati in alcuni modelli storici di questo genere letterario, tra Ottocento e Novecento, ma anche in un certo cinema, per esempio nell’espressionismo tedesco, di cui il titolo della raccolta, che rimanda a un film di Fritz Lang, rappresenta una consapevole citazione.
Con una scrittura sobria e scorrevole, mai enfatica e riportata spesso all’essenziale, l’autore descrive, in una serie di quadri, una condizione umana incerta, ambigua, a volte tragica.
Si tratta di situazioni dove il singolo individuo non riconosce più se stesso e in un crescendo di vicende in cui il disagio, le difficoltà e gli ostacoli della vita si fanno sempre più intricati e incombenti, letteralmente esplode o, secondo i casi, viceversa implode, in una descrizione
serrata di storie diverse, spesso senza scampo e senza riscatto, ma che, pur nella molteplicità dei racconti, compongono un insieme organico e unitario.
Con ciò lo scrittore intende proporre una sua interpretazione di alcuni aspetti della realtà contemporanea, caratterizzati dal manifestarsi di vicende esistenziali immerse in una crisi senza soluzione e senza via d’uscita, rappresentative dell’attuale momento storico.

 

Rassegna stampa

“Con La donna dei ritratti e altri racconti Corrado Morgia dimostra di aver scelto, nello scoraggiante contesto della narrativa italiana all’inizio del millennio, un percorso impervio e comunque estraneo all’uniformità minimalista che allegramente dalle Alpi al Mediterraneo satura l’atmosfera della comunicazione letteraria nostrana da almeno un ventennio.”
Marizio Barletta – Malacoda
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“La cifra che segna i rac­conti è quella dell’assurdo che di colpo rove­scia lo spar­tito mono­corde dei fer­vori e delle malin­co­nie del quo­ti­diano. In tutti i casi, il vis­suto che vi si snoda è attra­ver­sato da un sordo rumore di minac­cia, e il viluppo delle ano­ma­lie assume sem­pre, all’improvviso, una tea­tra­lità sini­stra, sia che il testo metta in opera situa­zioni di deli­rio ripe­ti­tive…”
Mario Lunetta – il manifesto
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“Una limpidezza di linguaggio, un’assoluta pregnanza semantica e lessicale, una corretta costruzione linguistica e uno stile scorrevole ed elegante, contribuiscono a determinare una lineare composizione e permettono di cogliere nei singoli racconti i punti focali relativi alla psicologia dei personaggi e degli snodi narrativi.”
Ennio Bìspuri – Le reti di Dedalus
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