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copertina

Indimenticabili ITALIANI

Autore: AA.VV. (a cura di Lilli Monfregola)
Pubblicato nel 2009
Pagine 288
ISBN 978-88-7371-552-8

 

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Il Libro

“Negli otto, brevi ma pregevolissimi racconti presenti in questa raccolta, veniamo in contatto con alcuni dei nostri rappresentanti più illustri: Edmondo De Amicis, Aldo Palazzeschi, Giovanni Comisso, Federico de Roberto e Cesare Giardini. Scrittori ma anche pacati lettori. Lettori di manoscritti altrui, di luoghi, di viaggi, di animali, lettori di libri, di se stessi. Della vita. Scopriamo così con due rarità di De Amicis, I Lettori di manoscritti e Il mio ultimo amico, il branco macchiettistico degli scriventi alla ricerca di giudizi che perseguita lo scrittore; con Palazzeschi, Nell’aria di Parigi, impariamo a decifrare gli ultimi, flebili segnali dell’Ottocento che muore, sullo sfondo di una malinconica Parigi bozzata dallo scandaloso Lautrec; tra i brulli paesaggi di una Grecia sensuale e mitica, Comisso, Approdo in Grecia, ci insegna l’alfabeto parlato dalle antiche divinità, in un bellissimo incastro narrativo tra trasfigurazione e realtà; de Roberto ci riporta con La morte dell’amore all’abicì dei sentimenti fin de siecle, tra gli inganni e i disinganni degli amanti; infine la triade di rarissimi racconti dell’illustre storico e traduttore Giardini (Uriele, o L’angelo malato, L’Argante, ovvero “Dei luoghi di perdizione: dialoghi due sui libri e L’Argante secondo, o delle favole antiche) che, con dotta erudizione e sagacia, ci svela altri inediti e originalissimi dettagli sull’arte della creazione artistica, dello scrivere e della lettura.”
Dall’introduzione di Lilli Monfregola

A cura di Lilli Monfregola

INDICE:
Edmondo De Amicis,
I lettori di manoscritti
Il mio ultimo amico
Aldo Palazzeschi, Nell’aria di Parigi
Giovanni Comisso, Approdo in grecia
Federico de Roberto, La morte dell’amore
Cesare Giardini
L’Argante, ovvero dei luoghi di perdizione: Dialoghi due sui libri
Uriele, o L’angelo malato
L’Argante secondo, o Delle favole antiche

 

Rassegna stampa

”…Una satira impietosa…”
la Repubbica