«Ero come un gabbiano che, sulla spiaggia, prende la rincorsa per volare: una volta innalzatosi, quelle tracce palmate lasciate sulla sabbia bagnata non avrebbero più indicato la sua direzione.»
Dal giorno dell’inaugurazione del G8 di Genova, la vita di Giacomo Fortis non è più stata la stessa.
Sullo sfondo di un evento che avrebbe segnato un’ennesima pagina nera nella storia italiana, il protagonista riassume in sé i difetti di una generazione che, fino a quel fatidico giorno di luglio del 2001, poteva esser riassunta con un termine: spensieratezza. Alla stessa stregua in cui l’Italia si è risvegliata diversa e messa sotto accusa dall’opinione pubblica internazionale, Giacomo si vede accusato di violenze e tentato omicidio compiuti in una notte di cui non ha più alcun ricordo. L’innocenza, presunta, è sempre in bilico nella sua coscienza.
Vivendo una seconda esistenza sotto una nuova identità, Giacomo segue il destino di un “Fu Mattia Pascal” dei nostri giorni e si trova dinanzi alle incoerenti sfaccettature della società.
Rassegna stampa
“Invece Giacomo Fortis, protagonista di “Incidente al porto” di Alain Ceresani (Robin) è un assassino, o almeno tutti credono che lo sia: solo lui continua a considerarsi innocente di un delitto commesso una sera di cui non ricorda nulla.”
Angiola Codacci-Pisanelli Gentile – araBlog – L’Espresso
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