La malattia grave e il lutto sono uno strano luogo di osservazione. Ti scaraventano non sai dove, e da lì appare un altro panorama. Vedi cose mai viste prima. O le cose di prima da un’altra parte.
Questo libro, in brevi e intensi capitoli, cerca di dare immagini e parole a quanto ordinariamente si condensa nell’enigmatica espressione “elaborare il lutto”. Non è un racconto di “fatti”, pur nella necessità di evocarli. È piuttosto un misterioso viaggio dentro una tempesta cercando di appoggiarsi ovunque: letture antiche e recenti, poesia, pittura, musica, esperienze in paesi lontani, o frammenti di altri viaggi nelle profondità della psiche.
Un libro scritto per non smarrire una realtà che cambia la vita. Per pensare non solo ciò che una morte fa subire internamente, ma fa anche scoprire di sé e degli altri. Per riprendere a essere “vivi”.