“La rabbia che deflagrò risalendo dal centro esatto del suo piccolo cuore, dal suo nucleo ribollente, era una sensazione che conosceva perfettamente. Sapeva di quale insano furore fosse capace. Era un impulso che partiva dall’intelaiatura stessa della sua essenza oscura, dall’ossatura nera della sua anima. Un urlo disumano e primitivo si fece largo dall’interno e le spalancò le fauci. L’ultimo ricordo l’aveva raggiunta!”
Camilla Baltazar è un’agente della polizia municipale di Aldellago.
Ha trent’anni, è single e vive con la sorella Elena. Le due sono unite da un legame profondo, simbiotico. Ogni giorno, Camilla ha un unico, ossessionante obiettivo: combattere lo sfruttamento della prostituzione che dilaga nella periferia della città.
È il suo lavoro, certo, ma è anche una missione, è ciò che dà senso alla sua stessa esistenza.
Perché le disperate vicende umane di quelle indifese ragazzine vendute per strada la ossessionano tanto? Perché lei stessa non ricorda interamente la sua infanzia? E soprattutto, qual è il motivo della rabbiosa e acuta ostilità che sente crescere dentro di sé giorno dopo giorno? L’amore del suo collega Fabio consentirà al blocco mentale che impediva l’accesso alla sua memoria di sciogliersi lentamente. Ma la verità che riporterà a galla sarà drammatica e dolorosa.
