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copertina

Fantasie italiane

Autore: Israel Zangwill
Pubblicato nel 2017
Pagine 440
ISBN 9788872740859
€ 22

 

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Il Libro

“La bellezza dell’Italia è il foraggio fondamentale degli autoctoni; come anche della strana esistenza del nuotatore napoletano, il cui métier è tuffarsi per le monete di rame quando il vaporetto si dirige verso le incantevoli scogliere di Sorrento, gridando in attraenti gorgoglii, «Money in the water!» con le sillabe spruzzanti, che fluiscono l’una nell’altra come nel morbido patois veneziano! Proprio quando il Golfo di Napoli è una fiamma danzante di porpora, e il Vesuvio, maestosamente sdraiato, manda il suo bianco incenso verso l’azzurro, e voi siete rapiti dalla bellezza e dalla felicità, viene questo tritone monetario a trascinarvi giù fino agli abissi.”

“Non vi è nulla che a prima vista desti maggiore perplessità della cattiveria della gente perbene.”

Il saggio “Fantasie italiane” (“Italian Fantasies”, London – New York, 1910), rappresenta la summa del pensiero di Israel Zangwill. Il lettore troverà, racchiuse nella dimensione ideale del travelogue, non solo sorprendenti fantasie odeporiche ma, riverberate in un medium poetico e letterario, intuizioni in straordinaria coincidenza con il pensiero scientifico e critico più all’avanguardia del tempo, dagli studi sull’ambiente del biologo Jakob von Uexküll, alla critica d’arte di Bernard Berenson. Il punto di partenza per questa agnizione ideale con la modernità va ritrovato in un luogo ben preciso, l’acquario di Napoli, la stazione zoologica fondata da Anton Dohrn che Zangwill visitò nel 1901, durante uno dei non pochi soggiorni italiani.
Per la prima volta presentate in traduzione integrale, le “Fantasie Italiane” sono precedute dal saggio introduttivo “Italian Fantasies tra Bernard Berenson e Jakob von Uexküll”, e corredate dagli articoli in lingua inglese pubblicati da Zangwill sullo “Harper’s Montly Magazine” tra il 1903 e il 1904 con le illustrazioni di Louis Loeb.
A cura di Marco Catucci

Con il saggio introduttivo
Italian Fantasies tra Bernard Berenson e Jakob von Uexküll