A cura di Renzo Oliva
Un testo epocale. Quando fu pubblicato, nel 1922, colpì l’opinione pubblica russa come “una forte scarica elettrica”, divenendo oggetto di furiose discussioni a tutti i livelli.
Usando un linguaggio complesso, che mescola i virtuosismi della “prosa ornamentale” con le iperboli dei manifesti di propaganda politica, con la fattografia e con i procedimenti delle nuove tecniche cinematografiche, la povest’ narra una storia tragica che prefigura i grandi processi politici di Mosca degli anni Trenta, diventando il prototipo di romanzi più famosi quali “Buio a mezzogiorno” di Arthur Koestler e “L’affare Toulaev” di Victor Serge.
Tristemente, il romanzo prefigura anche il destino dello stesso autore, condannato a morte per spionaggio e trotskismo.