Il titolo di questo libro, mutuato dal grande poeta americano Walt Whitman, descrive in modo efficace la produzione letteraria dell’autrice, eclettica e poliforme, che spazia dal pamphlet satirico ai racconti noir e alla poesia, con questo volume dai toni ora drammaticamente autobiografici, ora ironici, ora sentimentali, con un fil rouge che lega tutti i componimenti, un filo conduttore ispirato alla sua sensibilità verso il dolore del mondo, alleviato solo dalla costante presenza della Natura, madre consolatrice e pietosa cui del resto è dedicata quest’opera.
Un canto dalle molte intonazioni, che si imprime nella memoria per la sua intensità e autenticità.
A chi le rimprovera una produzione rarefatta e intermittente, l’Autrice risponde:
“Scrivo poco e di rado: la scrittura dev’essere un distillato, non un brodo”.
Una risposta che rivela una personalità anticonformista e controcorrente.
Una delle tante anime della sua confederazione, come nell’esergo che lei stessa ha scelto.