Tra crepe urbane e affettive, l’autore scava per restituire voce a ciò che sopravvive ai margini: l’amore stanco, il desiderio silenzioso, la tenerezza che resiste tra le rovine.
Con uno stile essenziale e ferito, costruisce una poesia che non consola, ma accompagna; che non redime, ma osserva con lucidità.
Una raccolta che racconta la fragilità umana come forma di resistenza, dove ogni verso è un frammento di bellezza testarda, cresciuta là dove non doveva nascere: come verde nel cemento.