Una raccolta di poesie che dà voce all’anima: visioni, colori, parole, segni e immagini (a cura della stessa autrice) che si susseguono, si intrecciano in un canto liberatorio, arricchito dalla ricerca ancestrale di se stessi. L’anima è la protagonista di una nuova forma di esistenza, dove il tempo può solo accompagnare il processo di comprensione e trasformazione, forse in silenzio, nel sonno, in assenza di spazio, con la risvegliata consapevolezza che illumina la sua unica dimora, il cuore. È un viaggio, passo dopo passo, con il ritmo dello scorrere delle settimane di un anno solare, che vuole essere un dono all’anima dell’astronauta interstellare solitario (che non può ancora toccare stella…) di ogni lettore.
Cinquantadue scrigni aperti dunque, da cui attingere per redigere il proprio inedito status nascente, in un dialogo intimo, personale, sottovoce… (il mio cielo è il tuo cielo?)
“E vorrei perdermi nello scorrere del tempo passato, nella memoria dei padri, nella storia raccontata, nello sguardo dell’oltre mutato, nel dolore che sale dalle ferite nascoste… E volger gli occhi, alla luce, alla vita meditativa degli alberi, dei fiori, delle rocce in forma di energia benedetta e parlare di magnetismi che infocano chimiche quantiche, immobili nella discendenza pulsante.
Ma poi ascesa a cuor d’anima… porgo a piene mani i talenti dell’essere.”