Con tono aulico e linguaggio ricercato, lo sguardo interiore dell’autore riesce ad aprire varchi verso mondi ineffabili, a tratti oscuri, evocando immagini oniriche, meditative, apocalittiche. Un viaggio il cui approdo, come prefigurato dal titolo, coincide con il riconoscimento dell’immanenza del sacro in ogni frammento dell’esistenza.