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copertina

Doppio Marlowe

Liscio e senza ghiaccio
Autore: Frank Spada
Pubblicato nel 2011
Pagine 168
ISBN 978-88-7371-816-1
€ 13
,

 

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Il Libro

“Accendo una sigaretta per darmi un tono distaccato ma deciso – come fossi un giudice che deve sentenziare se tra due persone morte, eliminatesi a vicenda, faccia differenza la simultaneità del fatto.”

Il tempo che non muore è quello che ritorna? Pare di sì, se questa volta, mentre presenzia al funerale di un amico, Marlowe incontra un irlandese conosciuto da bambino, che gli lascia una busta con il mistero del passato, e un tesoro, per poi svanire dalla scena inghiottito nel ventre di una nave di Cape Town. Dopo Marlowe ti amo e Dimmi chi sei, Marlowe, Frank Spada tesse nuovamente la sceneggiatura di un film d’epoca, dove gli indizi si configurano come misteri ai quali solo il tempo può dare soluzione. L’incarico di svolgere un’indagine sul fratello di una “lady in passerella”, accusato di omicidio, porta Marlowe a varcare una linea di confine parallela all’Oceano Pacifico, costringendolo a far ruotare gli assi della Olds a Las Mesas e a contabilizzare la strada percorsa da un’automobile che è un mito con gli squillanti dollari di un libretto al portatore. Neppure chi comanda il “caso” può sottrarsi al gioco, e rischia di trovarsi messo a nudo per i suoi rapporti con gli agenti federali. Per Marlowe, e per il suo inseparabile doppio impegnato a esercitarsi con lo spirito, non sarà difficile capire che un tesoro maschera un traffico pesante e che l’identità di un morto non può essere provata da un cadavere con qualche dito in meno.
California e dintorni, anni Cinquanta, e come sempre il jazz che aumenta i giri degli imprevedibili pensieri di un autore che mantiene le promesse: complotti, sotterfugi, suspense, colpi di scena, citazioni, richiami cinematografici, dialoghi incalzanti, e le metafore celate in una “scrittura” che catturerà il lettore per la sua originalità.

Disponibile anche in ebook

L’autore

“Ve lo dico io chi è Frank Spada.
Anno non ben definito in un luogo non identificato, i cui contorni sono disegnati da una scia di un fumo blu che si posa su spalle che dondolano al ritmo di quella grande invenzione che fu il Jazz…”
Valentina Contarino – Carta e Calamaio
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Concorso fotografico

“Interpretando Frank Spada – Letteratura, musica, fotografie e assenze” ispirate dal libro Marlowe ti amo.
Ecco le foto che hanno concorso:
http://pinterest.com/frankspada/

Rassegna stampa

“…e tre! mi dispiace di essere arrivata alla fine della trilogia. Stavo bene in compagnia del mio vecchio amico, lo scorbutico Marlowe, quello che ti spoglia con un solo sguardo, ma non ha occhi che per la sua puledrina. E’ vero, ogni tanto, fra “pollicini” e anelli di fumo, si perde in floridi balconcini senza mai scordare la bella di turno che richiede i suoi servigi. Per risolvere intricati problemi delittuosi. Lui, in eterna bolletta, accetta l’incarico, in combutta col suo compare, un bacio a ma’ e un consiglio da pa’. Il commissario Santini lo tiene d’occhio ma non sempre il ragazzo rispetta le regole. E questo è quanto, non m’interessa la trama, la conosco… ciò che mi affascina è il ricordo che affiora del volto imbronciato di Robert Mitchum, il cappello all’indietro, gli occhi semichiusi: è lui il Marlowe perfetto, sbucato fuori dai “gialli” di Chandler, nella calura umidiccia che fa tanta atmosfera anni ’50 made in USA. Lo seguo, e nel suo saltare da un film all’altro, al suono incantante dei grandi del jazz, ripercorro un tratto della mia vita. Eccitata all’idea di quanto quei film, quei nomi, mi siano rimasti nella memoria, pronti a balzar fuori già dalla prima nota, dalla prima allusione. Come un gioco perfettamente realizzato da uno pseudonimo che per caso ha lo stesso mio cognome. Ehi, Frank, sei grande!
(anche se non ti perdono la descrizione dell’abbigliamento di Marlowe: camicia bianca, cravatta a fiori, gessato marrone, cappello color tortora ravvivato da nastro di seta senape… per fortuna i film sono in bianco&nero! ma apprezzo il riscatto della allusione a The Dubliners e Dedalus: “…che lascia filtrare dal bianco spessore dei selciati il canto de “I morti”, che ti illumina le orecchie per un tratto della vita che hai percorso dentro un dedalo, per raggiungere chi insegui a Honolulu: il punto dove Oriente e Occidente si incontrano.”).”
“Ehi, Frank, sei grande!”, recensione di Clara Spada

“Rispetto ai lavori precedenti, Doppio Marlowe segna un’evoluzione linguistica verso un maggiore uso di figure retoriche che rendono l’intero impianto narrativo pirotecnico e virtuoso, anche grazie alle citazioni culturali sparse nelle pagine, prima tra tutte quella che, richiamandosi a James Joyce, fa rivivere un inedito Stephen Bloom ed evoca l’ombra di Charles Stewart Parnell.”
Lorenzo Strisciullo – Mangialibri
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“Spada è sicuramente uno scrittore dotato di uno stile narrativo unico e di grande efficacia espressiva.”
Valeria Valletta – La Stamberga dei Lettori. com
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Cristina Orlandi su Officine Worth recensisce i primi 3 romanzi della serie di Frank Spada, in attesa dei prossimi.
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“Suonala ancora… Frank: il jazz protagonista anche di Doppio Marlowe, il terzo romanzo di Frank Spada.”
Carla Casazza – Book Avenue
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“Marlowe, l’investigatore sgualcito e in eterno contrasto col suo ‘doppio’, torna in pista per una nuova indagine – questo nuovo romanzo di Frank Spada conferma un sospetto nato con la lettura dei due precedenti: l’hard boiled e le atmosfere anni ’50 sono solo un pretesto per fare letteratura.”
Carla Casazza – Scrivere è vivere
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“Un mondo che attrae e fa sognare il lettore, estraniandolo senza farmaci soporiferi, anzi, con sorsate frizzanti di una lingua immaginifica.”
Andrea Masotti
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“Il finale, che è di poche righe, sorprende nella sua naturalezza lasciando il lettore con un sorriso e un pensiero: anche questa volta il caro vecchio Marlowe ha fregato tutti.”
Nadia Zapperi – Scrignoletterario.it
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“Frank Spada mostra di avere un naturale talento nel tessere discorsi e personaggi. L’indagine sulla morte del suo amico Conny riserva al lettore una bella storia e un finale sorprendente.”
Fabrizio Santuccio – Scaffali Virtuali
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“Una storia affascinante, un personaggio gigantesco, uno scrittore sorprendente.”
Igor De Amicis – Thriller Magazine
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“Marlowe raddoppia e sbanca.”
il Friuli (5 agosto 2011) – www.ilfriuli.it – Cultura – pag. 27

“Un romanzo intenso che, tra una citazione e un riferimento cinematografico, riporta il lettore nella California degli anni Cinquanta, insieme a Marlowe e a chi non lo lascia mai solo, magari non visibile ma sempre assolutamente presente.”
Maria Guidi – Libri e Recensioni.com
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“Terzo capitolo della fortunata serie dedicata a Marlowe, il detective sopra le righe che in sella alla sua Olds ci scarrozza lungo la West Coast accompagnandoci con un costante sottofondo jazz. Se la suspense e i colpi di scena che caratterizzano il racconto ci tengono con le orecchie tese e il fiato sospeso, le sequenze da film in bianco e nero a cui l’autore ci ha piacevolmente abituati, si arricchiscono di flashback e riflessioni che sospingono il caso sullo sfondo alimentando il mistero che avvolge la figura del protagonista. L’autore ci fornisce così nuovi elementi che, se collocati nel quadro d’insieme dell’opera, possono essere letti come indizi tesi a configurare e risolvere il giallo che ammanta la complessa personalità di Marlowe.”
Miriam Mastrovito – Strepitesti
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Frank Spada intervistato da Graziano Braschi su Thriller Magazine
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Frank Spada, un nom de plume di quelli che sono in grado di lasciare il segno. Servono un paio di pagine per riuscire a guardare con gli occhi del Marlowe di Spada e per sentire con le sue orecchie, questo va detto, perché la scrittura che ci coinvolge è tanto particolare quanto elegante e valida; sono due pagine che passano in fretta, comunque, come i giri a vuoto di un LP che fruscia di polvere e di magia sotto il graffio vitale della puntina. In attesa che la musica inizi a trascinarci con sé per ritrovarla in Appendice, solco dopo solco, romanzo dopo romanzo, in una trilogia.
Paolo Franchini – VareseNoir
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Marlowe, e Frank Spada colpisce ancora. Con una tecnica eminentemente jazzistica, lo pseudonimo scrittore improvvisa sulla melodia chandleriana senza tradirla, la evoca, ma non la ripercorre: un gioco di citazioni si potrebbe dire contrappuntistiche, quasi a voler creare una seconda voce mai perfettamente sovrapponibile
all’originale.
m.t.m – Il Messaggero Veneto