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Vincenzo Ciampi

Mio cugino il fascista


pagine 360
euro 15,00
genere: Narrativa italiana
pubblicato: 2005
ISBN 88-7371-137-5


Foto di copertina: Giliola Chisté

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Il libro

Nella Roma del primo dopoguerra due cugini, Michele e Alessandro, stringono un legame di profonda e fraterna amicizia. Poi, gli anni passano: Alessandro, ardito e intraprendente, lavora come giornalista e diventa sincero sostenitore della causa fascista; Michele, cresciuto negli agi di una ricca famiglia borghese, intraprende la carriera di avvocato per essere poi trascinato dagli eventi a sostenere attivamente le azioni degli alleati e dei partigiani. La guerra, l’amore e la fedeltà sono al centro di questo avvincente romanzo, che è soprattutto la storia di una sincera amicizia, di un profondo sodalizio capace di resistere a una delle più grandi tragedie del secolo scorso.

Vincenzo Ciampi

 

Rassegna stampa

“Un romanzo di scrittura delicata, che non nasconde la tragedia della morte della patria ma la consegna a un rapporto virile e tragico tra due cugini, e tra due Italia.”
Angelo Mellone, Il Giornale

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La vostra casa editrice è stata una scoperta per me. Ho avuto modo di leggere e apprezzare Fammi ridere, ora leggo questo Mio cugino fascista che è un grande romanzo, dove le vicende personali dei personaggi s’intrecciano con quelle del Paese in un racconto limpido e maturo scritto con una prosa che mi ha ricordato il Moravia de Gli indifferenti o de Il Conformista. Un apprezzamento anche per le vostre edizioni curate e di bella veste tipografica, sicchè la lettura diventa non solo un piacere intellettuale, ma anche estetico. Un libro dev’essere anche un oggetto bello da guardare, toccare, conservare, regalare. Con simpatia, Marco Giovanni Picone

Marco Giovanni Picone · 6 ottobre 07

Ho recentemente riletto questo libro, che avevo acquistato nel 2005, e che mi aveva molto colpita. Chi parla di morte del romanzo dovrebbe leggerlo, perché meriterebbe di entrare nel novero dei classici. Non è stato scritto da un signore che scrive bene, ma da un vero scrittore. Se penso alla quantità di brutti, bruttissimi libri coronati dal successo e dalla notorietà, mi viene una rabbia da morire per tutti quei romanzi belli, bellissimi, che rimangono sconosciuti al grande pubblico. Auguro dunque a Vincenzo Ciampi, come al alcuni altri bravi autori, quel pizzico di fortuna in più che se si accompagna al talento decreta il grande successo: del suo libro si potrebbe fare un bel film, come già accadde per Il conformista, che un altro lettore qui non a caso ha ricordato.

leila mascano · 6 novembre 11