Libri da scoprire

Alessandro Bosso

Istantanee di un invisibile


pagine 256
euro 14,00
genere: Narrativa italiana
pubblicato: 2011
ISBN 978-88-7371-823-9


leggi le prime pagine di questo libro
compra questo libro sul sito 365bookmark

Il libro

Chi sono gli invisibili? Perché Biagio si sente tale? Manager in una multinazionale, affermato e stimato, eppure non appagato. Un malessere interiore lo inquieta, un impulso che affonda le proprie radici nella sua infanzia lo scuote. Nell’estate dei dieci anni, Biagio e i suoi amici, Luca, Mario e Alessio, vivranno un’esperienza che cambierà per sempre le loro vite e forgerà un legame indissolubile. I quattro ragazzini scopriranno di non essere né grandi come credevano né immortali. Il cuore di un nonno e il coraggio di un prete gli insegneranno a riconoscere pregiudizi e ingiustizie e ad affrontarli. Un viaggio tra i ricordi si intreccia con la vita presente e la fanciullezza nella provincia italiana degli anni Ottanta irrompe nei ritmi e nelle abitudini della città metropolitana degli anni Duemila, esaltandone eccentricità e contraddizioni. Le aspettative e i sogni del bambino di ieri aiuteranno l’uomo di oggi a trovare le risposte che cerca. Una finestra su una generazione; una storia che ci racconta, se mai ce ne fosse bisogno, il valore dell’amicizia.

Alessandro Bosso

Il vostro parere   » 14 «

(puoi aggiungere il tuo con il modulo qui sotto)

E’ veramente piacevole rivivere attraverso un libro sensazioni di un passato piuttosto comune alla nostra generazione (quarantenni, siete voi quelli coinvolti!) ed anche guardare con ironia le contraddizioni del nostro presente, che spesso evidenziamo, ma finiamo per subire passivamente.
Se questo piccolo commento vi sembra banale, non così è questo libro, che soprattutto vi stupirà con un finale sorprendente!

Buona lettura a tutti!

paola · 6 giugno 11

La virtù e l’umanità si accompagnano sempre alla perfezione.

NO.

Non serve essere impeccabili. Basta essere normali, anche invisibili. Anche un po’ “bastardi dentro”. Apprezzare le piccole cose e le proprie esperienze, semplici. Ricordarle. Ricordare quello che ci hanno insegnato e leggere i segni che ci hanno lasciato dentro.

Una festa, una cena, un viaggio, un cammino, un’attesa. Un esempio. Metterli in fila, accorgersi che c’è una linea che li congiunge. E’ diritta. Segna una direzione.
Quando la vedi, così chiara, è difficile allontanarsi. Puoi girarci intorno, fare piccole deviazioni. Fermarti a fianco e fare finta che il tuo posto sia lì.

Oppure seguirla.

Con una rinuncia che non sarà più tale. Per un motivo che viene da dentro, per una vita non copiata, anche se assomiglia ad altre vite.

Le istantanee sono di un Invisibile, ma quello che fa e ci vuol dire si vede benissimo.

Questo ho trovato nel Tuo libro.

Matteo · 6 giugno 11

E’ raro trovare libri che ti appassionano, che quando inizi ti avvolgono, ti fanno ridere , sorridere anche piangere (credo sia una delle poche volte che ho pianto leggendo una frase!) in poche parole ti EMOZIONANO.
Bello!
Un libro da leggere e fare leggere!!!
spero di leggere presto il prossimo!!!

simona · 8 giugno 11

i ricordi di un’estate attraversano il tempo, permettendo di vedere quale pianta sia cresciuta dal seme… e perché sia cresciuta in quel modo.

impossibile non sentirsi invisibili, impossibile non mettersi in discussione (fin troppo, se ne esce quasi inevitabilmente con le ossa rotte).

ne vale la pena, comunque.

alberto · 9 giugno 11

Un libro di una dolcezza unica …
Semplice e profondo al contempo .
Che ti intenerisce, ti fa sorridere e ti fa piangere. Rasserena verso le proprie esperienza di vita, perchè un pò tutti noi viviamo le sensazioni e le esperienza di Biagio, belle e brutte che siano.
Sta a noi farne tesoro ed utilizzarle al meglio per noi e per gli altri, per trovare e dare il giusto senso a ciò che siamo, e tirare fuori il meglio da noi stessi.
Un libro bellissimo, scritto come meglio non poteva esserlo.
Proprio vero: da leggere e far leggere …

Italo · 20 giugno 11

Anche se questo non è il mio genere di lettura, credo che sia stata veramente un “buona la prima”.
Il racconto è piacevole e predisposto per una sua rappresentazione visiva.
Mi sono piaciuti in particolare i cambi dei punti di vista sui personaggi in maniera ben dosata; “l’affresco” creato è interessante perché ci sono
molti soggetti e molte scelte a essi legati e ci si può riconoscere in un
personaggio piuttosto che in un altro.
In particolare ho apprezzato le “istantanee” sul passato degli
anni ’80 che rappresentano anche le mie esperienze di vita “vissuta”
Infine l’impostazione come racconto di una esperienza da raccontare ai
nipoti davanti a un caminetto è l’altro aspetto che mi è
piaciuto molto.

Ennio · 21 giugno 11

Il libro mi è molto piaciuto. Ti si riconosce in moltissimi pensieri di Biagio, a parere mio, i più profondi e veri. Altri aspetti sono stati una sorpresa, ma giustamente questo è un romanzo e il bello per chi scrive penso sia anche poter liberamente inventare, aggiungere e togliere alla realtà.

Ho capito meglio cosa significasse per te essere un vero “fan dei nonni” e lo condivido. Soprattutto quando non si tratta solo di nonni-oggetto (ottimi per giocare e viziare), ma di nonni portatori di un pezzo di storia e tanto esempio da condividere.

Credo sia una bella impresa scrivere un libro, non mi sembra per niente facile, hai veramente tutta la mia ammirazione!

Adesso, però, non fare com J.D. Salinger e questo è un invito e un’attesa!

Sara

sara · 30 giugno 11

Proverò a esprimere un parere sul libro facendo finta di non conoscere l’autore, affinchè le mie osservazioni risultino il più possibile oggettive. L’ho letto d’un fiato, facendomi trasportare dalla storia e soffermandomi qualche volta su alcuni passaggi, tornando indietro se necessario per riannodare le fila…Quello che mi è piaciuto di più è il senso di appagamento, per non dire di sollievo, nel ritrovare sentimenti e valori che si sono un po’ persi per strada e che invece è “sano” e confortante poter condividere. Ho provato un vago senso d’invidia per l’amicizia tipicamente maschile che lega i personaggi e ho apprezzato il coraggio di Biagio: nella vita scegliere è il compito più difficile, ma la differenza tra una scelta magari ai più incomprensibile e un’altra che segua un tracciato prestabilito è l’esatta “misura” del valore di una persona. Ancora una notazione sullo stile di scrittura: piacevole, a tratti brillante, solo talvolta incline alla minuziosità descrittiva.

Giulia · 1 luglio 11

Mi scuso anzitempo con gli addetti ai lavori e/o con chi (quasi tutti temo!) è persona più erudita del sottoscritto,se mi permetto di scrivere un commento su di una lettura, non una recensione, poichè certo non mi compete, essendo io un INVISIBILE!
Mi sono ritrovato con estremo piacere, a leggere uno scritto che mi sento di poter commentare in maniera favorevole in due direzioni ovviamente correlate tre di loro. – Il modo di scrivere e descrivere è estremamente piacevole, scorre velocemente in una sintassi che permette al lettore di immergersi rapidamente nella storia, palesando uno scenario facilmente focalizzabile e permettendo di arricchire l’acquarello descritto con le immagini che noi tutti ci portiamo dentro, grazie anche a descrizioni puntuali ma mai prolisse. – La storia è coinvolgente al punto giusto, è facile sorprendersi ad immaginarsi accanto allo scrittore mentre, con un gruppetto di amici fedeli ma sprovveduti, ci si addentra in una grotta, ovviamente ognuno sentendosi Capitan Futuro. Non priva di morale, poichè fa riflettere su tante scelte che facciamo ed opinioni che esprimiamo, anche a noi stessi, non c’è la pretesa di insegnare nulla, semplicemente vengono evidenziati i caratteri dell’uomo e della società che colpiscono lo scrittore, insomma, viene voglia di riflettere, ovviamente tra una partita di calcio ed una guerra interstellare pilotanto il Daitarn3.
BRAVISSIMO!!!

DUCA848 · 7 luglio 11

Bravo Ale! Mi è piaciuto il tuo libro..La vita è segnata da incontri che lasciano indubbiamente un segno, che ti “mandano un messaggio” anche se a volte non è così facile capirlo…non perchè è difficile ma perchè siamo noi che rendiamo tutto così maledettamente complicato..con le nostre ragnatele, polveri e fantasmi rendiamo invisibile ciò che in realtà non lo è.. solo una foto, “un’istantanea” fissa nel tempo i dettagli.. La fregatura è che nella vita se non cogli l’attimo subito quando te ne accorgi è tardi… Giusto per commentare il libro: penso che l’incontro con Simone sia stato “decisivo” e come ti ho detto mi incuriosisce la figura di Silvano… Anche qui i puntini non mancano, ma non sono di esitazione, sono lo spazio che occuperebbe uno sguardo o un sorriso…
E’ un libro da leggere, anzi da rileggere per cogliere davvero tutti i particolari.

Daniela · 25 settembre 11

Un bel tuffo nei ricordi dell’infanzia e dell’adolescenza; questo è ciò che subito mi ha regalato il romanzo, soprattutto nella prima metà dove ho provato emozioni simili a quelle che in passato mi ha donato “Cuore”.

Per chi conosce Alessandro ed ha percorso assieme a lui un po’ di starda è senza dubbio un’occasione per ricordare, riflettere e sorridere.

Per tutti un’occasione di confronto con i valori che il nonno ed il sacerdote, i due adulti di riferimento, spiegano in termini semplici e concreti.

Una piacevole lettura che coinvolge e prepara gradualmente, anche se in maniera ben celata, ad un finale che riassume in una sola pagina il sottointeso del romanzo.

Enrico alias Enro

Biglieri Enrico · 25 settembre 11

Questo è un libro che fa bene!
Nei giorni in cui l’ho letto ho sorriso molto spesso col cuore, ero allegra, come quando si riesce a passare del buon tempo con un amico. In parte è certamente perchè vi ho tovato pensieri, istantanee e opinioni di un carissimo Amico, ma non solo.
Mi ha ricordato quanto sia mportante parlare con se stessi: è un’abitudine salutare, perchè bisogna essere pronti a parlare di verità (che noia un puor parler con se stessi..il mio durerebbe 20 secondi comprese le pause), e ad approfondire quelle importanti.
Quindi un grande GRAZIE ad Ale-new-autore, perchè da giugno ho ripreso a parlare volentieri con me, spesso scrivendomi, come Biagio a Silvano.
Non affronto certo solo temi intimi, ma anche quando mi spiego le mie seccature, cerco di farlo con onestà.
Mi piace molto, e mi sembra un buon primo passo per l’uscita dall’invisibiltà.
gabriella

gabriella · 26 settembre 11

una lettura piacevole che, “ingannevolmente” leggera, affronta temi impegnativi come l’emarginazione…un libro decisamente al maschile, trasmette sensazioni tipiche della sensibilità femminile.
Complimenti all’autore..mi piacerebbe conoscerlo!

mara montessoro · 26 settembre 11

Ho letto il libro, regalatomi da mia sorella, sul finire del 2011.
E’ stata una lettura sorprendentemente piacevole; sono sempre un po’ scettica quando si tratta di iniziare un nuovo libro…. mi chiedo “saprà catturare il mio interesse? coinvolgermi? farmi sentire DENTRO alle pagine, DENTRO alla storia?”
Ebbene è stato proprio così, complimenti Alessandro sei stato davvero molto abile nel descrivere situazioni, caratteri, emozioni. La semplicità della tua scrittura è la tua forza, oltre, ovviamente, alla tua sensibilità.

Grazie per avermi regalato momenti di intima riflessione e di autentica introspezione.

Maura Repetto · 17 settembre 13